Garantire i diritti e la qualità di vita del bambino ospedalizzato
Obiettivo fondamentale del progetto/servizio è quello di garantire principalmente ai bambini ospedalizzati la possibilità di continuare a svolgere – per il maggior tempo e nelle modalità migliori possibili - le proprie attività abituali e a tenere vivo il contatto con la realtà esterna.
La tutela dei diritti del bambino in ospedale si coniuga e si articola quindi in particolare con:
- il diritto a ricevere cure, affetto, rispetto;
- il diritto allo studio e al gioco;
- il diritto a trovare uno spazio accogliente;
- il diritto ad avere vicino i propri cari.
Qualificare il tempo in ospedale
Obiettivo è quello di coinvolgere bambini e genitori, ma, all'occorrenza, anche medici e infermieri, nelle attività, offrendo occasioni per usare i vari tempi dell'attesa (aspettando la visita del medico, gli esiti degli esami, il completamento della terapia, ecc.) in modo utile e creativo per trasformare il tempo in ospedale in un tempo di accrescimento delle propria esperienza.
Favorire un atteggiamento psicologico positivo nei confronti della malattia
Obiettivo è aiutare i bambini e adulti che li assistono ad affrontare lo stato di malattia con uno stato d'animo positivo e un atteggiamento psicologico positivo attraverso attività di gioco e di spettacolo che possano altresì favorire la socializzazione dei piccoli malati sentendosi parte di un gruppo che gioca, disegna, condivide una risata.
Dare continuità alla quotidianità attraverso il gioco
Elemento centrale del programma di attività in ospedale è il gioco che per i bambini ricoverati non è da intendersi come attività di mera distrazione e divertimento ma vero e proprio linguaggio e, contemporaneamente, strumento per riuscire a conservare la propria identità continuando avere occasioni per dedicarsi alla sua attività abituale fuori dell'ospedale.
Permettere al bambino attraverso le attività artistiche ed espressive di rielaborare l'esperienza della malattia
Ogni bambino e ogni bambina ha bisogno di esprimere il suo disagio come primo passo per superarlo ma ovviamente ha bisogno di strumenti che lo aiutino. Attraverso il disegno, la scrittura di testi, la drammatizzazione di una fiaba si riesce a dare voce ai sentimenti di paura, dolore, smarrimento del bambino dando una chiave per entrare in un rapporto emotivamente profondo con lui.
Avvalersi delle arti e della creatività espressiva utilizzando differenti tecniche e linguaggi che i bambini amano e comprendono di più per rielaborare l'esperienza del dolore significa affrontare il percorso di guarigione con maggiore efficacia, sostenendolo psicologicamente e affettivamente in maniera allusiva, metaforica e simbolica.
Contribuire a migliorare il contesto relazionale in ospedale
La presenza nei reparti e negli ambulatori ospedialieri pediatrici di operatori ludici e artistici che provengono da enti e associazioni del territorio è ormai a Bari, e non solo, una realtà ben accetta da medici, personale sanitario, personale volontario, famiglie oltre, naturalmente, bambini per il suo indubbio impatto positivo in tali contesti. Infatti contribuisce a:
- rompere la monotonia e il grigiore che normalmente sono associati alla vita in ospedale;
- creare relazioni umane di comunicazione e collaborazione positiva fra le varie figure che per varia natura e ragione lo frequentano e vivono più o meno intensamente;
- offrire momenti di sollievo e rilassamento a compensazione dello stress psicologico ed emotivo provocato dall'assistenza e dalla cura ai bambini ricoverati.
Promuovere coordinamento e sinergìa tra soggetti e realtà presenti dentro e fuori l'ospedale
Se si parte dall'obiettivo del riconoscimento del bambino malato come portatore di molteplici diritti (diritto alla salute, all'istruzione, alla cultura, al gioco, all'espressività) è evidente che sono diverse le figure chiamate a dare risposta a tali istanze: personale sanitario, insegnanti, volontari, operatori culturali e artistici che devono far prevalere, ognuno per il suo specifico e per le sue competenze professionali, l'idea che il bambino è soggetto e oggetto dell'attenzione di tutti.
Nell'integrazione delle funzioni il bambino deve poter avvertire che tutti operano con il fine di prendersi cura di lui nella sua dimensione totale e nella complessità dei suoi bisogni.
Un servizio dedicato ai bambini che usufruiscono a vari livelli delle strutture sanitarie deve quindi prevedere, per una sua qualità di azione una sinergia reciproca tra istituzioni e strutture del privato sociale del territorio, nonché il collegamento con una rete nazionale di enti ed esperienze in campo ludico-artistico ed espressivo.